Giovedì, 07 Maggio 2015

Piazzetta dello Zucchero

Se, una volta usciti dalla chiesa di San Giovanni degli Eremiti, si attraversa la via dei Benedettini, ci si trova in un minuscolo vicolo, il Vicolo II degli zingari.
Percorrendolo, dopo pochi metri si sbuca in Piazzetta dello Zucchero.
Il nome di questa piazzetta, della quale in tanti non solo non sanno dove si trovi ma nemmeno conoscono l'esistenza, mi è tornato alla mente nei mesi scorsi, quando, passeggiando per le strade della città dove vivo (Genova), mi sono ritrovato in vico della Zucchero.
Mi trovavo nella zona di piazza del Carmine, luogo legato in maniera indelebile a Don Gallo.
In questa parte di Genova (città per molti versi vicina a Palermo), oltre ad un vicoletto dedicato allo zucchero, ci sono anche vico del Cioccolatte, vico della Fragola, piazzetta della Fragola, vico della Giuggiola.
Mentre percorrevo queste stradine dai nomi che, solo a sentirli, evocano nella mente sensazioni di piacere, collegate al mondo dell'infanzia (il nostro “posto delle fragole”), mi tornò alla mente che anni fa, in un libro (il cui autore, palermitano doc, passa per essere una persona colta), lessi queste parole: "Palermo è l'unica città al mondo ad aver dedicato allo zucchero una piazza e un vicolo".
Mi venne da sorridere, pensando a quante inesattezze circolino liberamente (su un'infinità di argomenti), a quante volte la realtà, la verità, vengano offese (a volte inconsapevolmente).
Riflettei su come sia facile costruire falsi, soprattutto se chi li costruisce può contare sul fatto che chi li ascolta non dispone degli elementi necessari per smascherarlo.
Se infatti è vero che Palermo è, per certi versi, una città “unica” (come del resto lo sono, per altri versi, tante altre città), in realtà non è l'unica città al mondo ad aver dedicato una via (o un vicolo) allo zucchero.
Non solo a Genova, infatti, ma anche a Ferrara, così come a Perugia, esistono vie dedicate allo zucchero.
Già, la realtà; ma cosa volete che siano cose così “banali” come la realtà, la verità, per chi vive nella terra che ha dato i natali a Pirandello e, prima di lui, a Gorgia?
Nel valutare affermazioni come quella riportata in quel libro bisognerebbe considerare che questo è il tipico modo di esprimersi di certi palermitani, gente che vive di fantasia, gente che crede di essere il centro del mondo, gente che non si cura del fatto di vivere in luogo che, come la realtà dimostra, è sempre più relegato ai margini di quel mondo del quale farnetica di essere il centro.
Bisognerebbe soprattutto considerare che questo modo di esprimersi nasce dal fatto che molti palermitani credono che la città nella quale vivono sia ancora prima sedes, corona regis et regni caput.
Ma non c'è da stupirsi più di tanto, questa è la terra dove la vita è sogno.
La presunzione di molti palermitani, la loro vanità, non hanno limiti ("la loro vanità è più forte della loro miseria", come osservò Don Fabrizio, nel Gattopardo).
Trascorrono tutta la loro vita crogiolandosi nella convinzione che quello che c'è a Palermo sia unico, che non si trovi da nessun'altra parte, che loro (e solo loro) siano a contatto diretto con quel che di meglio c'è al mondo.
Esemplificativa di questo modo di pensare è l'affermazione secondo la quale come si mangia a Palermo (per i palermitani il cibo è una religione) non si mangi da nessun'altra parte.
Il pesce, i dolci, le uova, la carne, il vino, tutto a Palermo è, per molti palermitani, come in nessun'altra parte del mondo.
Resta il fatto che Palermo è una città assolutamente inconcepibile senza le sue famose pasticcerie, vere e proprie luoghi di delizia, dello spirito prima ancora che del palato.
Come osservò la zia Manina del romanzo “La lunga vita di Marianna Ucrìa”, di Dacia Maraini, Ma poi cos’è l’inferno? Una Palermo senza pasticcerie.

Franco Torre


P.S.
A proposito di particolarità toponomastiche, ce n'è una davvero singolare: Palermo ha dedicato una piazza ad una banca.
Si tratta di Piazza Cassa di Risparmio Vittorio Emanuele, meglio nota per i palermitani come Piazza Borsa.

Commenti  

0 #1 Paolo Moscarelli 2015-05-08 12:22
Franco e' un piacere leggerti...
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