Venerdì, 16 Settembre 2005

Mostra-convegno sulla Vucciria

 

Il 16 settembre 2005 è stata inaugurata con un convegno, nelle sale espositive di palazzo Branciforte  la mostra sul tema “Alla ricerca di nuove strategie per la rigenerazione del quartiere della Vucciria". Hanno aderito all’iniziativa il Centro regionale per l’inventario e la catalogazione e la Facoltà di architettura.

IL TEOREMA DELLA VUCCIRIA

DIECI  POSTULATI SULLA RIGENERAZIONE DEL QUARTIERE

 

a) affermazioni di principio

  1. Il mercato storico della Vucciria è in via di estinzione e la sua attività non è recuperabile con operazioni d’impronta dirigistica.
  2. Il territorio di intervento, in una prospettiva di sviluppo ad indirizzo prevalentemente turistico, va individuato includendo l’approdo turistico della Cala e l’area archeologica del Castello a mare
  3. La pressione antropica nel quartiere, dopo il massiccio esodo di residenti ed esercenti,  è a un livello minimo, tale da incoraggiare un intervento di recupero non più puntiforme e casuale, ma globale ed unitario
  4. il progetto da redigere deve essere di tipo “integrato”, includendo in modo interdisciplinare previsioni urbanistiche, proposte di restauro architettonico, previsioni di fattibilità sulla scorta di analisi costi/benefici

 b) questioni urbanistiche

  1. L’avvenuta scadenza decennale del P.P.E. consente all’Amministrazione comunale di dotarsi di uno strumento urbanistico rinnovato, che può essere elaborato come stralcio del P.P.E. ed adottato isolatamente, come piano particolareggiato esecutivo ai sensi della vigente normativa urbanistica (e perciò dotato di piano finanziario con previsione decennale)
  2. L’elaborazione del P.P.E. del quartiere della Loggia deve essere preceduta:

- dall’aggiornamento tecnico del processo di conoscenza del patrimonio edilizio, nei     suoi connotati fisici, giuridici e culturali.

.- dalla scelta politica degli obbiettivi sul ruolo del quartiere in una politica innovativa

dello sviluppo urbano

  1. L’attuazione del piano deve presupporre  un  intervento finanziario pubblico-privato, sulla base di una strumentazione tecnico-giuridica da prelevare dall’apparato normativo in atto vigente (il comparto edificatorio, le società di trasformazione urbana, i programmi di riqualificazione urbana).
  2. In ogni caso, lo strumento attuativo dovrà essere preceduto dalla dichiarazione di pubblica utilità, che consenta alla pubblica amministrazione l’intervento sostitutivo in caso di assenza o di renitenza di singoli detentori del diritto  proprietario e che conferisca all’intervento privato certezza del diritto.

c)  la programmazione economica

  1. Il reperimento delle risorse necessarie per l’attuazione del piano deve seguire e non precedere l’elaborazione e l’adozione del piano

Le risorse vanno ricercate:

- per l’intervento pubblico, destinato ad infrastrutture e servizi, o a edilizia residenziale pubblica, all’interno dei bilanci ordinari degli enti locali, o con stanziamenti straordinari mirati al recupero di manufatti di valore storico artistico

- per l’intervento privato, con capitali da investimento, assistiti da contributi pubblici, agevolati con mutui bancari, incentivati con provvedimenti amministrativi di riduzione degli oneri fiscali (oneri di concessione, I.C.I., etc.)

d)   la gestione del piano può essere affidata ad un consorzio o da una società per azione costituiti da  istituzioni pubbliche, da organizzazioni di categoria, da istituzioni bancarie, con il compito, delegato dalla p.a., di esprimere il programma, elaborare il piano e pilotarne l’attuazione.

 

Palermo, settembre 2005

Riferimenti bibliografici: Editoriale di Nino Vicari, in Per n. 13 settembre-dicembre 2005, pag. 3

 

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