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PER n. 48

PER n. 48

maggio-dicembre 2017

Recenti ricerche sull’antica galleria di collegamento tra il palazzo della Zisa di Palermo e la cappella della SS. Trinità

Il progetto della facciata di palazzo Ventimiglia di Belmonte sul Cassaro, oggi più noto come Riso, è stato attribuito all’architetto Alessandro Vanni di San Vincenzo, coadiuvato da un giovane e talentuoso Giuseppe Venanzio Marvuglia. Tuttavia nella costruzione sarebbe stato coinvolto l’architetto fiorentino Ferdinando Fuga. Se da un lato si esclude un intervento diretto del Fuga dall’altro emerge una forte tendenza emulativa del suo stile, evidente confrontando palazzo Ventimiglia con altre architetture attribuite al maestro

La cultura artistica italiana degli anni ‘30 era caratterizzata da un ventaglio di tendenze diversificate ed aperte al nuovo, evidenti specialmente nella realtà siciliana. In questo contesto nasce il “Gruppo dei Quattro”, formato dagli artisti Renato Guttuso, Lia Pasqualino Noto, Giovanni Barbera e Nino Franchina, ideatori della mostra “Il Milione”. A Palermo rimase soltanto Lia Paqualino Noto che nel 1937 si impegnò per l’apertura della Galleria Mediterranea, la prima galleria d’arte contemporanea privata di Palermo

Villa Marietta Pasqualino, lungo l’antica strada che dalla contrada Noce conduceva alla Scala di Carini, l’attuale via Evangelista di Blasi, è una piccola residenza dal disegno vagamente neoclassico, così voluta da Francesco Pasqualino, marchese di Marineo. Ubicata all’interno di un raccolto fondo agricolo, la villa è ancora racchiusa all’interno dell’originaria “flora”, un locus amoenus di idilliaca memoria, a due passi dalla rumorosa borgata di Passo di Rigano

La contrada Danisinni è famosa per essere stata nel passato una delle più importanti cave di materiale lapideo utilizzato nelle grandi costruzioni urbane.

Villa Baucina - Pottino costituisce una delle poche testimonianze rimaste dell’architettura residenziale che tra fine ‘800 ed inizi ‘900 cominciò ad arricchire il tracciato di via Emanuele Notarbartolo, strada che poco prima degli anni del boom edilizio, manteneva un carattere elegante e sofisticato. La villa, esempio colto di rilettura stilistica, venne costruita nel 1915 su commissione della famiglia Licata di Baucina, su progetto di Ernesto Armò, allievo e seguace di Ernesto Basile

Villa Baucina Pottino rivive in queste righe attraverso gli occhi di una delle proprietarie, in un vortice di ricordi familiari e memorie personali, intrise di sentimento e profondo amore, che svelano l’altra anima, quella più intima, della grande casa

Il Crpr (Centro Regionale per la Progettazione e il Restauro), in collaborazione con la GAM di Palermo e il Labbbc (Laboratorio di Biologia e Biotecnologie per i Beni Culturali, Dipartimento Stebicef-Sezione Botanica ed Ecologia Ambientale) dell’Università degli Studi di Palermo, ha intrapreso un percorso finalizzato alla riscoperta di Antonino Titone, figura fondamentale del panorama artistico siciliano, attraverso lo studio, il recupero e la valorizzazione di una sua opera pittorica mai restaurata né esposta dopo il 1965

Tanto del patrimonio artistico-monumentale di Palermo è andato perso nel tempo, in conseguenza di guerre, catastrofi naturali, incuria o semplicemente per l’inarrestabile espansione della città, man mano che la sua popolazione andava aumentando. In
quest’ultima categoria rientrano il Casino Garlero ed il Villino Partanna, entrambi da tempo scomparsi dal tessuto urbano della nostra città

Il presente articolo espone in forma sintetica un contributo di più ampia stesura pubblicato nel volume “Se cerchi la tua strada verso Itaca...Omaggio a Lina Di Stefano”. Riprendendo il tema delle due fontane esistenti all’interno dell’ex convento dei Padri Filippini di Palermo, odierna sede del Museo Salinas, si è identificata la “fontana ad anfiteatro”, una della cinque disegnate nel 1630 da Mariano Smiriglio e realizzate lungo lo stradone di Mezzomonreale, poi smembrata e dispersa nel corso del XIX secolo

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